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L’applicazione del Reiki sugli infermieri con sindrome di burnout: uno studio

Nel 2011 la Revista Latino-Americana de Enfermagem ha pubblicato l’articolo “The application of Reiki in nurses diagnosed with Burnout Syndrome has beneficial effects on concentration of salivary IgA and blood pressure” inerente uno studio realizzato in Spagna sull’utilizzo di trattamenti Reiki ad infermieri con sindrome di burnout.

La sindrome da burnout (BS) è una risposta prolungata a fattori di stress emotivo e interpersonale cronico. Gli infermieri sono soggetti particolarmente a rischio di esaurimento professionale a causa del loro lavoro fisicamente ed emotivamente impegnativo (gli studi riportano una frequenza della BS nei professionisti infermieri fino al 40%. Frequentemente, la BS è associata a bassa soddisfazione lavorativa, interazione emotiva stressante e dolore muscolo-scheletrico. Questi problemi di salute legati allo stress possono alterare diversi processi immunologici e aumentare il rischio di contrarre varie infezioni.
La cura proattiva di se stessi attraverso il Reiki è una strategia che viene sempre più riconosciuta come prevenzione della BS negli infermieri.
L’obiettivo principale di questo studio era di indagare la presenza di effetti immediati nei parametri di sIgA, α-amilasi e pressione arteriosa dopo l’applicazione di una singola sessione di Reiki di 30 minuti in infermieri con BS.

18 infermiere con diagnosi di BS sono state reclutate presso l’Ospedale Universitario San Cecilio (Granada, Spagna) tra gennaio e luglio 2009. I partecipanti sono stati diagnosticati con BS da uno psicologo esperto (depersonalizzazione, esaurimento emotivo e scarsa realizzazione personale con conseguente riduzione dell’efficacia del lavoro).
Nello studio (randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, con disegno incrociato) i trattamenti Reiki sono stati effettuati a intervalli di una settimana. I partecipanti sono stati istruiti a non assumere alcun farmaco ansiolitico o analgesico per circa 48 ore prima della sessione sperimentale, ad astenersi dalla caffeina, dall’alcol, dal cibo e dall’esercizio fisico per 2 ore prima di prendere parte allo studio per ridurre l’influenza di queste sostanze sulle misurazioni della saliva. I partecipanti sono stati quindi assegnati in modo casuale al trattamento Reiki o al gruppo placebo. Il trattamento Reiki (30 min) è stato realizzato dallo stesso operatore con più di 15 anni di esperienza nel metodo Usui Reiki (3° livello). Le aree trattate erano principalmente intorno alla testa, agli occhi, alle orecchie e al torace. L’intervento placebo è stato realizzato da un’infermiera senza esperienza di Reiki ma mimando l’intervento Reiki il più possibile.

I risultati hanno mostrato l’aumento della risposta immunitaria nella sIgA che è una misura della funzione immunitaria umorale generalizzata associata a produrre effetti di rilassamento (è possibile che il Reiki migliori la secrezione di sIgA stimolando il sistema nervoso autonomo).
Il gruppo di intervento in questo studio ha ricevuto un solo trattamento Reiki di 30 minuti e i dati supportano l’idea che sessioni di rilassamento relativamente brevi ma efficaci, come un trattamento Reiki, possano alleviare in modo significativo gli effetti negativi dello stress lavorativo su aspetti specifici del sistema immunitario in infermieri affetti da BS. Il Reiki ha migliorato la pressione diastolica. Tuttavia, né l’attività α-amilasi né la pressione sistolica hanno avuto cambiamenti significativi tra le sessioni Reiki e placebo.
Il punto di forza principale di questo studio è il disegno randomizzato, in doppio cieco, che riduce numerosi difetti metodologici descritti nelle precedenti revisioni sistematiche.
Le conclusioni dello studio sono che un singolo trattamento Reiki ha portato ad un miglioramento immediato della funzione immunitaria innata (sIgA) e della regolazione della pressione diastolica. L‘applicazione dei trattamenti Reiki potrebbe essere un approccio economicamente efficace per la gestione e la prevenzione degli effetti negativi dello stress lavorativo nei sottogruppi di infermieri con un profilo di rischio elevato per la BS. I trattamenti Reiki usuali inoltre durano generalmente circa un’ora e i pazienti possono partecipare a un corso di Reiki per occuparsi autonomamente della loro salute. Il fatto che tali cambiamenti biologici possano essere raggiunti in un così breve arco di tempo dimostra il potenziale del Reiki per ottenere miglioramenti clinicamente rilevanti per la salute.

Per consultare l’articolo completo clicca qui.
Lo studio è stato pubblicato anche su PubMed.

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