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Il Reiki nel servizio sanitario nazionale: l’appello di un medico

La medicina ufficiale esorta a diffondere il Reiki nel servizio sanitario nazionale attraverso corsi di formazione agli operatori sanitari.

Le parole della dott.ssa Silvia Cecchini medico olistico (adesso in pensione) che lavorava al Centro per lo Studio e la Prevenzione Oncologica dell’Istituto Scientifico della Regione Toscana, sono davvero significative. Sentite cosa dice sul Reiki applicato nei contesti sanitari…

Mi chiamo Silvia Cecchini, vivo a Firenze, sono medico (lavoro al Centro per lo Studio e la Prevenzione Oncologica, Istituto Scientifico della Regione Toscana) e Reiki-master. Il Reiki purtroppo non guarisce tutte le malattie, ma è molto utile in tantissimi casi, e in alcuni casi risolutivo (…)
Osservazioni cliniche riportano che accelera il processo di cicatrizzazione, abbassa la pressione sanguigna, riduce lo stress, ed è un efficace coadiuvante nella terapia del dolore. E’ complementare ad altri trattamenti medici e poichè accelera il processo di guarigione e minimizza gli effetti collaterali, ben si accorda ai trattamenti allopatici convenzionali.
Ha grandi potenzialità in campo medico, perchè, a differenza di tante altre metodiche non convenzionali, è estremamente riproducibile (indipendentemente dal terapeuta, così come i farmaci allopatici), è una pratica di facilissimo apprendimento e alla portata di tutti.
È inoltre utilissimo in tante malattie funzionali dovute ad un disequilibrio energetico (quindi, in pratica, tutto ciò che risponde alla terapia con agopuntura risponde anche alla terapia con Reiki, che però non usa aghi, ed è praticabile su se stessi con l’autotrattamento).
Proprio per questa sua riproducibilità si presterebbe molto ad una serie di studi medico-scientifici. In particolare segnalo i manuali originali di Hayashi e di Usui, in cui vengono descritte le posizioni delle mani da utilizzare nelle varie malattie, e dove si nota la stretta sovrapposizione ai punti di agopuntura o di shiatsu indicati dalla tradizione medica cinese per la cura delle stesse patologie.

Per ciò che riguarda il nursing, inoltre, è utilissimo, in quanto ampiamente praticabile da personale paramedico su pazienti ricoverati o in day hospital.
Penso che sarebbe un grande passo avanti per ogni azienda ospedaliera promuovere corsi di aggiornamento per personale medico e paramedico sul Reiki. L’apprendimento di un primo livello Reiki è infatti molto facile. A fronte di questi bassi costi troviamo enormi benefici, non solo sulla salute dei pazienti, ma sul benessere degli stessi operatori, perchè il Reiki è una tecnica che migliora l’equilibrio energetico anche di chi lo trasmette ad altri.
La struttura in cui lavoro effettua corsi di formazione rivolti a personale sanitario (medico e non) di tutto il territorio nazionale di “Addestramento all’effettuazione di trattamenti sul campo energetico umano nel paziente oncologico”, al cui interno viene effettuato un addestramento al primo livello Reiki.

Fonte: liberamenteservo.it

Consulta gli Studi sul Reiki e l’utilizzo del Reiki negli ospedali in Italia e nel mondo.

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