
Nel 2016 la rivista Indian Journal of Traditional Knowledge (vol.15, n.1) ha pubblicato lo studio “The effect of Reiki on depression in elderly people living in nursing home” che valuta l’effetto del Reiki sulla depressione nelle persone anziane che vivono in case di cura. Del resto, lo sappiamo… gli anziani sono un target ottimale per l’utilizzo del Reiki!
L’invecchiamento e la depressione
L’invecchiamento è uno dei periodi più importanti della vita umana e in
quel periodo avvengono diversi cambiamenti nella mente e nel corpo. Tra questi è possibile osservare l’emergere della depressione che aumenta significativamente la morbilità e la mortalità. Negli studi che indagano la depressione e i sintomi depressivi nelle persone con un’età superiore ai 65 è emersa un’incidenza estremamente variabile: dal 13% al 62%. Gli anziani rappresentano quindi una popolazione a rischio per quanto riguarda la salute mentale e quelli ricoverati nelle case di cura manifestano problemi anche maggiori.
Gli anziani e la medicina complementare
Le malattie croniche che aumentano con l’invecchiamento e il peggioramento della qualità della vita causato dall’uso dei farmaci porta gli anziani ad avvicinarsi ai metodi della medicina complementare e alternativa (la cosiddetta CAM). Gli studi riferiscono che gli anziani utilizzano la CAM con percentuali variabili dal 30% al 63% (Use of complementary and alternative therapies in community-dwelling older adults, Journal of Alternative and Complementary Medicine, vol.13, n.9, 2007). In studi precedenti emerge che gli anziani usano la CAM per problemi di artrite, dolore cronico, stress, ansia, depressione, disturbi del sonno, malattie del sistema gastrointestinale ma anche per l’impossibilità di trarre beneficio dai farmaci tradizionali o per gli effetti collaterali degli stessi, per migliorare il loro stato di salute generale e la qualità della vita.
Tra gli anziani il tasso di utilizzo delle terapie energetiche e del Reiki è dello 0,5%, ancora troppo basso rispetto agli ormai numerosi studi che attestano i benefici del Reiki!
Gli obiettivi
Il presente studio aveva l’obiettivo di verificare che il Reiki produce la diminuzione dei livelli di depressione degli anziani che risiedono in case di cura e che il livello di depressione degli anziani diminuisce maggiormente negli anziani che ricevono trattamenti Reiki rispetto a quelli che ricevono “falsi trattamenti” (placebo) o che non li ricevono affatto.
La metodologia
Lo studio è stato condotto in due case di cura situate a Istanbul tra marzo e novembre 2011.
Il campione definitivo della ricerca era composto da 90 anziani volontari con un punteggio minimo rispetto alla scala di depressione geriatrica (Geriatric Depression Scale GDS). La GDS misura 30 parametri tra cui affettività ridotta, dissolvenza del senso di sé, debolezza motivazionale, tendenza verso il passato invece che verso il futuro, problemi cognitivi, comportamenti ossessivi e agitazione.
Gli anziani inclusi nello studio erano suddivisi equamente in 3 gruppi: Reiki, “falso Reiki” e gruppo di controllo. Le persone anziane non sono state informate del tipo di gruppo in cui si trovavano (single blind).
I dati sono stati raccolti da un ricercatore attraverso la somministrazione del questionario prima/dopo e interviste faccia a faccia.
I trattamenti Reiki sono stati realizzati nel gruppo sperimentale per
8 settimane, una volta alla settimana per 45/60 minuti da un ricercatore che è anche insegnante Reiki. Per valutare l’effetto a lungo termine del Reiki sono state lasciate trascorrere 12 settimane senza l’utilizzo del Reiki.
I trattamenti sono stati realizzati in una stanza accogliente, in posizioni nelle quali gli anziani si sentivano a proprio agio e senza fare conversazione.
I trattamenti di “falso Reiki” sono stati realizzati da quattro infermiere che non avevano ricevuto una formazione Reiki ma credevano di star praticando Reiki.
I risultati
C’è stata una diminuzione significativa nel punteggio di depressione del gruppo Reiki mentre non c’era alcuna differenza significativa nei punteggi di depressione del gruppo Reiki fittizio e del gruppo di controllo.
Durante i trattamenti Reiki molti anziani hanno dichiarato di sentirsi rilassati, felici, al sicuro e la loro capacità di reagire è aumentata.
Un anziano in dialisi che mostrava sintomi depressivi ha dichiarato di sentirsi più felice quando partecipava alle sedute di dialisi.
Un’altra persona anziana a cui era stata diagnosticata una depressione maggiore, che non si alzava dal suo letto (continuando ad urinare lì senza utilizzare il bagno della stanza) ha visto diminuire i suoi sintomi depressivi con i trattamenti Reiki.
Un anziano che utilizzava solitamente un bastone da passeggio, dopo i trattamenti Reiki, ha smesso di usarlo.
In un gruppo di anziani con il morbo di Parkinson che cadevano molto spesso uno ha affermato: “le mie cadute ora sono una o due volte alla settimana, mi sento felice e piango di meno, amo di più la vita“.
Conclusioni
I risultati di questo studio indicano, quindi, che il Reiki potrebbe essere efficace per ridurre la depressione nelle persone anziane che vivono in case di cura.
La depressione colpisce il benessere, fisico, sociale, emotivo e mentale delle persone anziane ed il vivere in una casa di cura rappresenta un fattore scatenante. Qualsiasi nuova tecnica ed approccio che migliori la qualità di vita dell’anziano, lo renda più felice e lo aiuti a gestire lo stress ed il suo adattamento ad una casa di cura, dovrebbe essere maggiormente indagata.
Leggi il testo originale dello studio.
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