La scienza e le testimonianze delle donne dimostrano i benefici concreti dei trattamenti Reiki nei casi di cancro al seno. Una diagnosi di cancro al seno è tra le situazioni più difficili che una donna possa affrontare. Il dolore, lo stress e il trauma sono davvero notevoli e le donne in questa condizione hanno bisogno di tutto il supporto possibile. Ormai molte donne affette da tumore al seno s’interessano all’idea di utilizzare il Reiki per ridurre i sintomi di questa condizione, gli effetti collaterali dei trattamenti e lo stress che accompagna questa malattia. Anche la scienza comincia ad annoverare un certo numero di studi che valutano gli effetti del Reiki su pazienti con carcinoma mammario. Essi indicano che il Reiki può essere uno strumento complementare prezioso per il trattamento di questa patologia e sinergico rispetto alla medicina tradizionale.
I benefici del Reiki per le pazienti con il tumore al seno
Sebbene il Reiki non sia un sostituto del trattamento medico tradizionale del tumore al seno, può fornire una serie di benefici per le pazienti. Questa tecnica può essere utilizzata per le donne che hanno appena appreso la loro diagnosi, quelle che sono state appena operate e sono coinvolte in protocolli di trattamento (anche in stadi avanzati come quelli metastatici) fino a quelle che si stanno riprendendo dopo un cancro al seno. Alcuni dei benefici del trattamento Reiki per le donne con carcinoma mammario possono includere:
- Miglioramento del sistema immunitario. E’ noto come alcuni trattamenti del cancro come la chemioterapia possano favorire una immunodepressione dovuta a linfociti T o granulociti neutrofili (neutropenia). Uno studio evidenzia i benefici del Reiki per il sistema immunitario.
- Riduzione delle sensazioni di dolore. Il dolore è uno dei segni distintivi del cancro, sia durante il trattamento che durante il progredire della malattia. Indipendentemente dal motivo del dolore, il Reiki può ridurre queste sensazioni, migliorando la qualità di vita delle donne.
- Miglioramenti dell’umore. Molte donne affette da tumore al seno soffrono di depressione e ansia legati alla loro malattia. I trattamenti Reiki possono alleviare lo stress e l’ansia rendendo le pazienti più proattive e disposte a conformarsi alle raccomandazioni terapeutiche.
- Riduzione dello stress. Niente è più stressante che affrontare qualcosa di così serio come il cancro al seno. Il Reiki può ridurre i livelli di stress in modo che le donne possano rilassarsi e concentrarsi sulla loro guarigione.
- Miglioramento nella qualità del sonno. Le pazienti che sperimentano uno stato di rilassamento dopo le sessioni di Reiki aumentano la probabilità di riposare meglio con vantaggi per l’umore e la capacità del corpo di guarire se stesso.
- Sviluppo del self-empowerment. Spesso la malattia porta il paziente a chiudersi nel ruolo di vittima impotente di fronte agli eventi. Una tecnica semplice e versatile come il Reiki, soprattutto se appresa e utilizzata in autonomia, rende possibile alle donne con il cancro al seno riappropriarsi della possibilità di agire e alleviare la propria condizione, di prendersi cura si sè in prima persona.
Inoltre, poiché il Reiki è completamente non invasivo e non ha praticamente alcun effetto collaterale, è adatto per la maggior parte delle pazienti con cancro al seno. Questa tecnica non interferisce con nessun altro trattamento per il cancro, quindi può essere usato in sicurezza in qualsiasi fase terapeutica (anche in stadi avanzati e in presenza di metastasi).
Anche la ricerca scientifica conferma l’efficacia del Reiki per il cancro al seno
Numerosi studi supportano l’efficacia del Reiki in pazienti colpiti da tutti i tipi di cancro, esistono anche STUDI SPECIFICI SUL CANCRO AL SENO.
Ad esempio, l’Abramson Cancer Center ha pubblicato rapporti che dimostrano che, se combinato con trattamenti tradizionali, l’uso del Reiki può ridurre i livelli di stress, alleviare l’ansia, migliorare il rilassamento e ridurre la percezione del dolore nei pazienti con cancro. Allo stesso modo, secondo l’American Cancer Society, uno studio ha dimostrato che i pazienti oncologici che partecipavano alle sessioni di Reiki avevano meno probabilità di provare dolore rispetto a quelli che non partecipavano alle sessioni di Reiki.
Breastcancer.org, organizzazione senza scopo di lucro dedicata a fornire un’affidabile, completa e aggiornata informazione sul cancro al seno e la salute del seno attraverso la sua comunità online, ha inserito nel suo sito la tecnica del Reiki descrivendola e fornendo utili consigli per le donne operate di tumore al seno.
A New York il Columbia Hospital utilizza il Reiki per il cancro al seno addirittura nelle sale operatorie!
Cancro al seno: come utilizzare il Reiki
Il Reiki è una tecnica estremamente versatile ed è possibile impiegarla in situazioni diverse:
- come auto-trattamento per il proprio benessere psico-fisico sia da parte delle pazienti che dei loro caregivers (sottoposti spesso ad elevati livelli di stress). In questo caso è sufficiente frequentare un Corso Reiki di primo livello per essere autonomi nell’uso della tecnica facile da apprendere anche per le persone ammalate. Nei casi più critici nei quali la patologia è in uno stato avanzato è possibile anche frequentare un corso individuale a domicilio (l’insegnante Reiki si reca a casa o in ospedale per far apprendere alla paziente le basi della tecnica e renderla così autonoma il prima possibile nell’utilizzarla).
- come trattamenti ricevuti da operatori in presenza ma anche a distanza. Si può avvalersi di operatori professionali formati non solo rispetto alla tecnica Reiki ma anche alla “cura della relazione con l’altro“.
- come trattamenti ricevuti dai propri caregivers familiari reikisti (compagni, figli, parenti o amici) che hanno preventivamente frequentato un corso di Reiki.
- in casi particolarmente gravi e urgenti è possibile utilizzare il servizio nazionale di volontariato SOS Reiki.
Chiaramente il Reiki nasce come “sistema di auto-guarigione”, questo significa che i maggiori benefici si ottengono quando è possibile utilizzarlo in autonomia ogni volta che si vuole senza dipendere da operatori e caregivers.
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