Alcuni pensano che meditare equivalga a ritirarsi, isolarsi, fuggire dalla società. Ma è davvero così?
“Meditazione non è fuggire dal mondo; non è un isolarsi e chiudersi in sé, è piuttosto comprendere il mondo e le sue vie. Il mondo ha poco da offrire tranne il cibo, i vestiti e la casa, e il piacere con i suoi grandi dolori. Meditazione è deviare da questo mondo, diventargli totalmente estraneo. Allora il mondo ha un significato, e la bellezza del cielo e della terra è costante. Allora l’amore non è piacere. Da ciò prende le mosse l’azione che non è il risultato della tensione, della contraddizione, della ricerca e dell’autosoddisfazione o della vanità del potere”
Krishnamurti da Meditations
Chi si isola per qualche giorno all’interno di un corso/ritiro lo fa per recuperare purezza di mente ed equilibrio, al fine di portare questa energia positiva in famiglia e nella società.
Budda lasciò la famiglia per 6 anni, ma i successivi 45 anni li passò immerso nella società, a servire la società con il suo esempio ed i suoi insegnamenti.
Proprio come la freccia che deve retrocedere un po’ prima di essere scoccata per volare lontano, o come il saltatore che fa qualche passo indietro per prendere la rincorsa prima di saltare, così il meditatore di Vipassana si ferma periodicamente 10 giorni.
Non per fuggire, ma per portare i benefici acquisiti nella vita quotidiana, migliorando i rapporti interpersonali.
Partecipa al prossimo ritiro di Vipassana anche per poter poi stare e agire al meglio “nella” società.