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Oltre l’effetto placebo: la scienza dietro al Reiki

Ecco alcune tra le interessanti riflessioni di Bernadette Doran (Master Reiki ed esperta in terapie energetiche) che nel suo articolo “The Science Behind Reiki” del 2009 esplora il rapporto tra Reiki e scienza.

Tutti i praticanti Reiki possono raccontare gli straordinari risultati che vedono nelle persone che hanno ricevuto dei trattamenti, ma non tutti riescono a spiegare esattamente come questi risultati si producano. Condividere alcuni principi che stanno alla base della tecnica Reiki può contribuire a combattere la disinformazione e a confrontare la medicina energetica con quella occidentale incoraggiando così la diffusione del Reiki.

Gli effetti delle tecniche basate sul tocco delle mani sono il risultato di processi fisici che vanno ben oltre l’effetto placebo. Quando un paziente o il suo medico ritiene che un trattamento lo aiuterà, questa credenza può innescare un vero e proprio cambiamento e miglioramento fisico, si chiama effetto placebo. Molte persone pensano erroneamente che il Reiki funzioni attraverso questo meccanismo. La scienza ormai da tempo ha però dimostrato che le cose non stanno così (leggi qui).

Uno straordinario studio sui topi con tumore dimostra che l’effetto placebo non è la causa dei risultati positivi del Reiki.
Dopo aver assistito a molteplici casi di remissione del cancro associata a trattamenti con il tocco energetico delle mani, i ricercatori William F. Bengston e David Krinsley (The Effect of the Laying On of Hands, Journal of Science Exploration, 2000) hanno sperimentato come riprodurre l’effetto curativo. Sono stati utilizzati 5 topi sperimentali con adenocarcinoma mammario per i quali era stata prevista il 100% di mortalità tra il 14 e il 27 giorni dopo l’iniezione. Questi topi sono stati trattati per un’ora al giorno per 30 giorni. I tumori hanno sviluppato un’area annerita, ulcerandosi (si sono implosi e chiusi). I topi hanno vissuto la loro vita normale. Il gruppo di controllo di topi con tumore al seno in un’altra città, sono tutti morti entro il lasso di tempo previsto. I risultati sono stati così notevoli che altre tre repliche di questo esperimento sono state fatte in diverse città, il tutto con volontari scettici addestrati a fare trattamenti Reiki. In questi tre studi, 87,9% dei topi trattati sono sopravvissuti mentre il 100% dei topi del gruppo di controllo sono morti. Inoltre, ai topi in remissione per due dei quattro esperimenti fatti, è stato re-iniettato il cancro che non è riuscito a riprodursi, suggerendo che la risposta immunologica stava continuando. Secondo Bengston “le conclusioni provvisorie sono che la fede nella imposizione delle mani non è necessaria per produrre l’effetto, vi è invece una risposta immunitaria stimolata dal trattamento riproducibile e prevedibile ed i topi conservano questa immunità anche dopo la remissione“.

Il Reiki ha qualità elettriche e magnetiche che possono essere misurate.
Ora abbiamo un insieme di ipotesi logiche, verificabili e confutabili in grado di tenere conto degli effetti di varie terapie energetiche“, sostiene James L. Oschman, Ph.D., una delle principali autorità in scienza della medicina energetica, nel suo libro Energy Medicine in Therapeutics and Human Performance. “Ci concentriamo su questi due tipi di energia perchè sono i più facili da misurare e sappiamo di più sui loro effetti“.
Una delle leggi più elementari della fisica, la legge di Ampere, spiega l’energia elettromagnetica dentro e intorno al corpo umano. La legge di Ampere dice che quando correnti elettriche scorrono attraverso conduttori, sia se sono fili o tessuti viventi, viene prodotto un campo magnetico nello spazio circostante. Anche il tessuto vivente – tra cui il cuore e altri muscoli, il cervello e altri organi – conduce elettricità. La moderna scienza esplora gli effetti dei campi magnetici sulla vita dei sistemi e questi campi possono essere misurati con strumenti come il magnetometro e il dispositivo superconduttore a interferenza quantistica. Gli strumenti per misurare i campi biogmagnetici sono diventati sempre più sofisticati, soprattutto dopo la nascita della fisica quantistica. Ma la medicina occidentale utilizza da tempo tecnologie basate sull’energia per la diagnosi del paziente ed il trattamento, tra cui la risonanza magnetica, il pacemaker ed i defibrillatori, il laser e altro ancora. L’elettrocardiogramma e l’elettroencefalogramma in uso dal 1920, lavorano con il campo biomagnetico per uso terapeutico. I campi magnetici pulsanti possono guarire tessuti, ossa e altri organi. Nel 1970, la ricerca ha dimostrato che alcuni campi magnetici potrebbero stimolare il processo di crescita in fratture ossee che hanno resistito alla guarigione.
I campi magnetici pulsanti che escono dalle mani degli operatori Reiki sono della stessa frequenza di quelli ottimali per stimolare la riparazione tissutale. I livelli di frequenze elettromagnetiche biologicamente ottimali per stimolare la riparazione dei tessuti umani appartengono ad una gamma estremamente bassa frequenza (ELF): 2 cicli al secondo (Hz) per la rigenerazione dei nervi, 7 Hz per la crescita delle ossa, 10 Hz per la riparazione dei legamenti, e 15 Hz per la formazione capillare.
Il Dr. John Zimmerman ha misurato la frequenza magnetica del campo emesso dagli operatori Reiki ed altri operatori energetici mentre lavoravano sui clienti, ed ha scoperto che tutti emettevano frequenze ELF dalle loro mani. La gamma di quel campo andava da 0,3 a 30 Hz, la stessa gamma di frequenze associate ai tessuti ed agli organi sani.

Le onde cerebrali dei terapisti energetici si sincronizzano con il campo magnetico terrestre.
Questo è stato evidenziato in The Electricity of Touch dell’Institute of HeartMath. La Risonanza di Schumann è un gruppo di picchi nella porzione di spettro delle frequenze estremamente basse (ELF) del campo elettromagnetico terrestre. Alcuni scienziati la definiscono “diapason” del pianeta, sostenendo che esso genera una naturale proprietà di guarigione quando gli esseri viventi si sintonizzano al suo ritmo.
Il ricercatore Robert C. Beck ha usato registrazioni EEG per studiare la reattività delle onde cerebrali in una varietà di operatori energetici durante la loro attività. In tutti l’attività cerebrale registrata presentava onde alfa, una media di circa 7,8-8,0 Hz. Ha concluso quindi che durante i trattamenti, le onde cerebrali degli operatori si sincronizzano con lo spettro elettromagnetico della Terra.
Gli operatori Reiki, infatti, descrivono la tecnica come la canalizzazione dell'”energia universale”, essi quindi rappresentano dei conduttori della frequenza universale che produce una guarigione ottimale del corpo umano.

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