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Reiki e bufale: le fake news sulla tecnica energetica giapponese

Sul Reiki vi sarà capitato di sentire e/o leggere di tutto e di più. In questo articolo la scuola nazionale ilReiki vuole fare un po’ di chiarezza (ce n’è davvero tanto bisogno!). Quelle elencate di seguito non sono solo le cosiddette “bufale” (contenuti falsi deliberatamente mascherati da verità) ma anche esempi di “disinformazione” (contenuti falsi aventi il preciso scopo di confondere) e di “misinformazione” (contenuti falsi in buona fede).

Il Reiki è una disciplina
Il termine disciplina deriva dal latino discipŭlus (discepolo) e richiama il complesso di norme che regolano la convivenza dei componenti di una comunità imponendo l’ordine e l’obbedienza (Vocabolario Treccani). Il Reiki, quindi, non è una disciplina in quanto, per essere appreso e praticato, non presuppone di aderire a determinati comportamenti e stili di vita (mangiare in un certo modo, respirare in un certo modo, vestirsi in un certo modo….).

Il Reiki è una religione
Il Reiki può produrre benefici a livello spirituale, in quanto il benessere e la serenità che dona sono molto profondi, ma il Reiki non è una religione. È una tecnica e come tale è privo di dogmi e non richiede di credere in qualcosa. Alcune volte singoli esponenti della Chiesa Cattolica hanno preso posizione contro il Reiki, ma ciò è dovuto alla scarsa conoscenza della tecnica e al fatto che alcuni insegnanti mescolano il Reiki con altro. Se siete cattolici praticanti scegliete un insegnante che vi insegni la tecnica pura e semplice, tenendo per sé le sue convinzioni filosofiche.

Il Reiki evoca l’energia dei morti
Qua siamo in presenza di vera e propria disinformazione che nasce dal significato dell’ideogramma Rei all’interno della parola Reiki. L’ideogramma Rei, così come tutti gli ideogrammi giapponesi, non ha un significato univoco, ma è da interpretare in base al contesto a cui si riferisce la frase. “Rei” si può tradurre genericamente come “energia spirituale”, per questo troviamo l’ideogramma Rei in molte parole giapponesi come ad esempio Yūrei (fantasma) oppure Reikon (anima, spirito) oppure Bōrei (morto, fantasma) ma anche in parole come Reiyaku (medicina straordinariamente efficace), Reikan (ispirazione, afflato), oppure Reiki (energia che ri-equilibra). Quando parliamo della tecnica Reiki l’ideogramma Reiki si riferisce, quindi, solo all’ultimo dei significati elencati. Questo succede anche in italiano: la parola spirito si può riferire a seconda del contesto in cui viene usata all’umorismo, o all’anima… o all’alcool! Cosa pensereste se vi dicessero che le ciliegie sotto spirito hanno l’energia dei morti?

La pratica Reiki potrebbe permettere l’ingresso di energie negative
Seppur rara vi è una derivazione della precedente misinformazione nella quale si ipotizza che con il Reiki si possano canalizzare energie negative, oppure che le così dette attivazioni presenti in un corso Reiki le facciano entrare. In realtà le attivazioni non sono altro che trattamenti individuali che l’insegnante realizza per ogni allievo aventi lo scopo di stimolare il loro sistema energetico e rendere possibile praticare Reiki sbloccando la possibilità di far uscire l’energia dalle mani: con il Reiki non entra nulla che già non entrasse (dal settimo chakra, per chi è più tecnico), la novità sta nel fare uscire dalla mani questa energia innescando quindi un flusso.

Il Reiki è un massaggio
Questo malinteso può derivare dal fatto che molti massaggiatori praticano anche il Reiki e i clienti possono non essere in grado di distinguere quando il massaggio finisce e inizia il Reiki. In realtà il Reiki non è un massaggio in quanto non c’è alcuna pressione o manipolazione dei tessuti durante il trattamento che è energetico (avviene con un tocco leggero o anche tenendo le mani leggermente sollevate dal corpo).

Il Reiki è una tecnica di meditazione
La pratica Reiki non è legata alla capacità di concentrazione e l’assenza/limitazione dei pensieri non è richiesta. È possibile invece aggiungere la pratica Reiki alla meditazione sia per aumentare il tempo della pratica Reiki che per favorire la calma e il relax durante la meditazione stessa.

Il Reiki non è reale
Partendo dal punto di vista “se non riesci a vederlo, non è reale”, allora anche le onde radio, gli elettroni e i microrganismi che non possono essere visti ad occhio nudo non sono reali. In realtà ormai da tempo esistono spiegazioni scientifiche che mettono in rapporto il Reiki e scienza. Ma soprattutto esistono centinaia di studi che attestano quanto i benefici concreti e risultati della pratica Reiki siano più che reali!

Il Reiki è solo un effetto placebo
Esistono degli studi scientifici che hanno dimostrato quanto i benefici del Reiki vadano oltre l’effetto placebo. Tra questi lo studio pubblicato nel 2017 dalla rivista Journal of Evidence-Based Integrative Medicine ha pubblicato l’articolo “Reiki Is Better Than Placebo and Has Broad Potential as a Complementary Health Therapy”.

Il Reiki sblocca i chakra
Molte persone associano Reiki al lavoro sui centri del sistema energetico umano. In realtà il concetto indiano di Chakra non è mai stato parte dell’insegnamento Reiki originale, ma aggiunto successivamente in quanto sapere qualcosa sulle caratteristiche dei Chakra può aiutare durante la pratica del Reiki.

Non tutti possono apprendere il Reiki
Solo poche persone selezionate possono imparare il Reiki ed essere brave nel farlo? Assolutamente no! Uno dei punti di forza del Reiki (e uno dei motivi per cui si è diffuso così tanto) è proprio che chiunque può apprendere la tecnica e praticarla su di sé e sugli altri. La bellezza del Reiki è nella sua semplicità (facilità di apprendimento e facilità di pratica) e chiunque può imparare in pochi giorni (anche bambini, anziani, malati….). Il Reiki non è collegato ad un “talento” personale! Probabile che questo fraintendimento nasca dal confondere il Reiki con la pranoterapia.

È impossibile apprendere il Reiki online
In realtà non è tecnicamente impossibile, anche le importanti attivazioni che sono presenti in un corso Reiki possono essere realizzate utilizzando la tecnica della distanza (che si apprende nei corsi di secondo livello). La nostra scuola tuttavia adotta un approccio didattico che privilegia i corsi di gruppo e le attivazioni in presenza. Ha scelto di non realizzare corsi Reiki totalmente online per preservare la qualità della formazione, l’efficacia dell’apprendimento e la “cura” degli allievi.  I corsi online funzionano bene su certi argomenti, ma secondo noi i corsi Reiki in presenza sono proprio tutta un’altra cosa 😉

I praticanti Reiki possono assorbire l’energia negativa del ricevente
L’energia Reiki che riequilibra scorre attraverso il sistema energetico del praticante fuoriuscendo dalle sue mani. Il praticante stesso non sta dando né la sua energia, né assorbendo l’energia del ricevente. È probabile che questo fraintendimento nasca dal confondere il Reiki con la pranoterapia, però, sebbene esteriormente possano sembrare tecniche simili (le mani vengono appoggiate sul ricevente), Reiki e Pranoterapia non hanno nulla a che vedere tra di loro

Esistono tantissimi stili di Reiki
Il nome Reiki riguarda una tecnica precisa, per cui si può dire che il Reiki è uno solo, quello detto “Secondo il metodo Usui” o il suo antenato detto “tradizionale” o “giapponese” (per saperne di più leggi la storia del Reiki). Alcuni insegnanti hanno ritenuto di variare tale tecnica, aggiungendo per esempio contenuti filosofici o provenienti da altre discipline, ma per fortuna di solito il nome viene variato (Reiki “xxx”) evitando in tal modo troppe confusioni. Altre volte la tecnica è fondamentalmente la stessa e il nome è stato variato probabilmente per motivi commerciali (alcune varianti del nome sono marchi registrati). Infine vi sono discipline che nulla hanno a che vedere con il Reiki ma che per motivi vari, ad esempio perché riguardano l’uso dell’energia, contengono la parola “Reiki” nel nome.

Il Reiki è una tecnica antica
Il Reiki è una tecnica messa a punto da Mikao Usui, giapponese, all’inizio del XX secolo. Una tecnica recente, quindi, rispetto ad altre tecniche molto più antiche come l’agopuntura. Approfondisci l’appassionante storia del Reiki.

Il Reiki sostituisce la medicina tradizionale/allopatica
Praticare Reiki non comporta l’abbandono degli altri sistemi di cura: al contrario il Reiki si integra molto bene con ogni tipo di medicina, sia essa allopatica, omeopatica, ecc., ed anche con le terapie psicologiche. Tra l’altro può attenuare decisamente gli effetti collaterali delle medicine allopatiche. Chiunque suggerisca di abbandonare le terapie in corso non sta facendo del bene né alla persona né al Reiki.

Per praticare Reiki ci vuole tempo
In realtà il Reiki fluisce automaticamente, non c’è bisogno di essere concentrati, quindi si può praticare Reiki ogni volta che si ha almeno una mano libera: davanti la TV, al cinema, in treno, alle poste… e persino dormendo! In questo modo si possono fare ore di Reiki senza cambiare nulla nella già complicata gestione della giornata.

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