
Nel 1999 il Journal of alternative and complementary medicine (Vol.5, n.2) ha pubblicato la ricerca “A study to test the effectiveness of placebo Reiki standardization procedures developed for a planned Reiki efficacy study” per verificare il ruolo del gruppo di controllo placebo nel design degli studi sul Reiki.
Sviluppare la ricerca scientifica sul Reiki è importante. Ecco perché questo studio del 1999 ha un ruolo essenziale in quanto verifica l’efficacia delle procedure di standardizzazione del Reiki in versione “placebo” da inserire nell’ambito di ricerche che vogliano misurare l’efficacia di questa tecnica.
Indubbiamente il Reiki è una terapia complementare che si sta diffondendo molto ed ha aumentato la propria popolarità. Ci sono abbondanti testimonianze che rivendicano i suoi benefici ma lo stato dell’arte della ricerca e l’assenza di studi randomizzati e controllati con placebo può compromettere l’interpretazione dei risultati.
I ricercatori interessati a studi attendibili dovrebbero prevedere quindi il trattamento Reiki con placebo (si tratta di sessioni che formalmente assomigliano a quelle effettive di Reiki ma nella sostanza non lo sono in quanto simulano solo l’utilizzo delle mani).
La metodologia
Questo studio ha utilizzato un disegno sperimentale in cui 20 soggetti (12 studenti, 4 sopravvissute al cancro al seno, e 4 osservatori) sono stati esposti a una combinazione di 2 interventi (Reiki più Reiki, o placebo più placebo, o Reiki più placebo, o placebo più Reiki).
E’ stato poi chiesto loro di valutare gli interventi utilizzando un questionario auto-somministrato.
Sono stati utilizzati 4 osservatori in cieco: due professionisti Reiki veri (metodo Usui) sono stati scelti per primi, poi sono stati reclutati 2 praticanti placebo che assomigliavano loro.
I praticanti placebo sono stati addestrati nel Reiki dal Reiki Master e dal ricercatore principale, ma non hanno ricevuto le attivazioni che permettono di utilizzare effettivamente l’energia universale.
I risultati
I risultati dello studio indicano che le procedure di standardizzazione sviluppate hanno avuto successo perché nessuno dei partecipanti finali poteva distinguere l’identità degli operatori placebo da quelli veri.
Sulla base di questi risultati è stato verificato che ha senso proseguire e condurre studi randomizzati a 3 bracci: Reiki reale, Reiki placebo e non Reiki.
Lo studio è stato pubblicato su PubMed.
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