Nel 2017 il Journal of Alternative, Complementary & Integrative Medicine (Vol.3, n.1) ha pubblicato l’articolo Measuring Reiki Healing – Mystery, Placebo or Real Energy Healing che misura il reale ri-equilibrio dell’energia personale (sia nel ricevente che nell’operatore) dopo un trattamento Reiki.
In questo studio sono state misurate le dichiarazioni di operatori Reiki e dei loro riceventi con attrezzature molto sensibili prima e dopo il trattamento. Le misurazioni hanno mostrato che l’energia viene effettivamente trasferita dalla mano degli operatori ai riceventi, ma anche che, dopo il trattamento, l’energia dei riceventi (ma anche quella degli operatori) è più bilanciata e più alta dimostrando, quindi, che gli operatori Reiki non usano la loro energia durante le sessioni.
Equilibrio energetico, agopuntura e Reiki
Secondo l’autrice Maria Kuman (Holistic Research Institute, Knoxville, USA), l’equilibrio energetico del nostro corpo determina la nostra salute. L’energia si muove lungo un sistema di meridiani di agopuntura, ognuno dei quali rappresenta un organo diverso sulla superficie della pelle. Sono state eseguite misurazioni elettriche su meridiani di agopuntura e si è scoperto che, se un organo è malato, il punto (trigger) corrispondente sulla pelle ha un potenziale elettrico inferiore al normale. Quando il punto trigger è trattato con l’agopuntura, esso aumenta il potenziale elettrico e parallelamente anche il dolore lamentato dal paziente diminuisce.
Il medico giapponese Hiroshi Motoyama ha misurato per la prima volta l’effetto dei trattamenti Reiki nei punti di agopuntura scoprendo che sia il ricevente che l’operatore avevano un diverso equilibrio energetico dopo il trattamento (Motoyama H., 1979, The Functional Relationship between Yoga Asanas and Acupuncture Meridians, IARP, Tokyo, Japan; Motoyama H., 1981, A Biophysical Elucidation of the Meridian and Ki Energy,What Is Ki Energy and How Does It Flow. Research for Religion and Parapsychology 7: 1.). I suoi dati non hanno fornito però una risposta diretta rispetto al trasferimento di energia a senso unico dall’operatore al ricevente.
La metodologia
Per misurare i cambiamenti di energia che il Reiki crea nel sistema energetico del ricevente, è stata costruita un’attrezzatura non invasiva ad alta sensibilità. Il sistema di misurazione consisteva nel far tenere un elettrodo di riferimento nella mano sinistra del soggetto e un certo numero di elettrodi di misurazione appositamente progettati posizionati sui punti misurati. Il sistema includeva anche un analizzatore di sistema e un computer. Le misure sono state rilevate sia nell’operatore che nel ricevente, prima e dopo il trattamento Reiki.
È stato creato un software che indicava i punti di agopuntura trigger dove l’energia doveva essere misurata: Cuore (HT7), Plesso solare (CT12), stomaco (ST36), Colon (SI4), Energia corporea (TE6), Vescica (BL24 misurato ai lati destro e sinistro della spina dorsale) e il punto in cima alla testa Bai Huei (GV20). Questi più i punti di agopuntura usati frequentemente sono stati misurati per fornire informazioni adeguate sullo stato di salute o sulla malattia degli organi e del corpo nel suo insieme.
I risultati
Il contatore di energia ad alta sensibilità ha misurato l’elettricità sottile caratteristica del campo elettromagnetico umano.
Le misurazioni dimostrano che l’energia personale dell’operatore è migliorata dopo il trattamento Reiki realizzato al ricevente dimostrando che l’affermazione che il Reiki canalizza l’energia universale sembra essere vera.
Le misurazioni hanno anche mostrato che l’energia effettivamente canalizzata arriva prima agli organi dell’operatore con l’energia più bassa potenzialmente in grado di ammalarsi. Questo indica che anche l’operatore beneficia del trattamento che realizza.
I dati fanno emergere che anche un individuo sano può trarne beneficio
da un trattamento Reiki, che migliorerà il suo equilibrio energetico e quindi la sua salute.
Conclusioni
Secondo Motoyama, le misurazioni non hanno rilevato alcuna diminuzione di energia negli organi dell’operatore dopo il trattamento Reiki. Al contrario, l’energia totale degli operatori è aumentata dopo i trattamenti e l’aumento è stato massimo negli organi a bassa energia il che porta alla conferma della dichiarazione “prendendosi cura degli altri, ci si prende cura di sè”.
I dati che emergono non supportano l’assunto che la guarigione funziona secondo il principio del dare e avere (se i riceventi hanno un’energia migliore, gli operatori ce l’hanno peggiore alla fine del trattamento).
La prima cosa ovvia dei dati, infatti, è che entrambi beneficiano del trattamento Reiki e l’unica spiegazione è che gli operatori non usino la propria energia nel processo in atto.
Dal momento che gli operatori Reiki affermano di canalizzare l’energia universale facendola entrare dalla parte superiore della testa (GV20), questo sembra effettivamente vero visto che l’energia in quel punto è aumentata dopo ogni trattamento.
Il più grande vantaggio di questo tipo di tecnica è che può essere usata per la prevenzione. Le apparecchiature potrebbero rilevare uno squilibrio energetico da 5 a 7 anni prima della comparsa dei sintomi della malattia. Se il bilanciamento energetico fosse ripristinato con l’energia Reiki, i sintomi della malattia potrebbero non manifestarsi mai e la malattia sarebbe prevenuta.
Per leggere il testo integrale dell’articolo, clicca qui.
Consulta tutti gli altri studi sul Reiki.
Vuoi sperimentare un Trattamento Reiki? scrivi a segreteria@ilreiki.it che ti metterà in contatto con l’operatore ilReiki più vicino a te.
SE invece vuoi apprendere la tecnica per realizzare autonomamente auto-trattamenti Reiki, frequenta un Corso Reiki di primo livello!