Cerca

L’uso del Reiki nella gestione del dolore: uno studio preliminare

I trattamenti Reiki possono ridurre l’utilizzo dei farmaci oppiacei nella terapia del dolore somministrata ai pazienti oncologici.

Nel 1997 la rivista Cancer prevention & control ha pubblicato l’articolo “Using Reiki to manage pain: a preliminary report“. Si tratta di uno studio finalizzato a esplorare l’utilità del Reiki come coadiuvante della terapia con oppioidi per la gestione del dolore. Tutti gli strumenti utilizzati per misurare il livello di dolore hanno mostrato una sua riduzione molto significativa dopo i trattamenti Reiki.

Tenendo conto che spesso l’uso degli oppioidi aggrava gli altri sintomi comuni dei pazienti oncologici, gli autori erano interessati a esplorare strumenti che consentissero il controllo del dolore con basse dosi di oppioidi.
Si è trattato di
uno studio pilota che ha coinvolto 20 volontari che hanno sperimentato dolore in 55 punti per una serie di motivi, tra cui il cancro.
Ogni volontario ha ricevuto un trattamento Reiki completo della durata di 75 minuti, realizzato da un operatore Reiki di secondo livello nel proprio ufficio. I fattori ambientali erano gli stessi per ogni trattamento.
Per misurare il dolore sono state utilizzate due diverse scale: una scala analogica visiva (VAS) da 0 a 10 e una scala Likert da 0 a 5.
I partecipanti hanno completato entrambe le scale immediatamente prima e dopo il trattamento.

I risultati hanno mostrato che l’85% dei partecipanti aveva meno dolore dopo il trattamento Reiki.
I dati dello studio pilota sono stati incoraggianti ma non conclusivi. Questo perchè non vi era alcun gruppo di controllo con placebo nella sperimentazione, i ricercatori non potevano escludere la possibilità di un effetto placebo. In secondo luogo, la durata del beneficio per ridurre il dolore non è stata misurata, quindi i ricercatori non hanno avuto modo di conoscere il beneficio a lungo termine di un trattamento.

L’articolo è stato pubblicato anche su PubMed.

Consulta gli altri studi sul Reiki.

Condividimi su:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Email