In Argentina il Reiki viene applicato come terapia complementare presso il Centro per il dolore acuto dell’Ospedale “Dr. Enrique Tornú” a Buenos Aires. Viene offerto come servizio gratuito e aiuta a ridurre ansia e consumo di analgesici. Ogni settimana, presso una stanza dove pazienti, familiari e operatori sanitari hanno libero accesso, vengono offerti trattamenti Reiki che, secondo i professionisti dell’ospedale, producono risultati sorprendenti senza alcuna controindicazione.
La dott.ssa Teresa Franco, medico anestesista ed esperta di terapia del dolore e cure palliative, afferma: “Questo centro per la terapia del dolore è multidisciplinare, cerchiamo di affrontare il trattamento del dolore in modo integrale, dal punto di vista fisico ma anche emotivo, mentale e spirituale. Sappiamo che esistono diversi strumenti per garantire che il paziente che soffre possa trovare una risposta. E i risultati che verifichiamo ci incoraggiano ad usare il Reiki, senza esitazione“.
All’inizio, le persone addestrate al Reiki lavoravano con i pazienti e con i membri dello staff che lo desideravano, offrendo loro trattamenti e formandoli in modo che potessero realizzare in autonomia auto-trattamenti. Il passaparola ha fatto sì che si avvicinassero al Reiki anche i familiari dei pazienti, il personale di altre aree dell’ospedale e di altre organizzazioni.
La dott.ssa Franco si occupa della valutazione dei risultati emersi che sono: maggiore speranza rispetto alla cronicità della malattia, soddisfazione per la qualità delle cure, diminuzione del consumo di analgesici. “Penso che sia fondamentale che ai pazienti venga insegnato ad autotrattarsi con il Reiki prima e/o durante l’insorgenza del dolore. D’altra parte, vediamo che i pazienti cronici hanno smesso di frequentare il centro “compulsivamente” e pensiamo che l’auto-trattamento con il Reiki permette loro di gestire al meglio l’emotività che accompagna il dolore cronico. Abbiamo notato che i pazienti hanno maggior vigore e una migliore autonomia rispetto alla gestione del loro dolore. Il risultato più evidente è la riduzione del dolore e dell’ansia e la comparsa di una sensazione di benessere ed equilibrio emotivo, fisico, mentale e spirituale. In alcune occasioni, siamo incoraggiati a dire che c’è un’inversione nel decorso di alcune patologie attraverso l’effetto cumulativo raggiunto con le sessioni di trattamento“
All’Ospedale Tornù le attività con il Reiki sono gestite da Adriana Ginatto e Hugo Vietto di “Reiki al servicio“, un’organizzazione che si propone di diffondere gratuitamente il Reiki nelle strutture sanitarie, nelle scuole e in altre istituzioni, offrendo trattamenti e corsi di questa tecnica. “All’ospedale di Tornú siamo dotati di una stanza con due letti, una barella e delle sedie. Non sembra molto, ma in questo modo, per due ore alla settimana, realizziamo una media di 40 sessioni di Reiki, operando in più reikisti con lo stesso paziente e ottimizzando così i tempi. Più del 50% dei pazienti con dolore cronico vengono in ospedale esclusivamente per ricevere trattamenti Reiki. Nella stanza dell’Ospedale vengono offerti solo i trattamenti Reiki, i corsi di Reiki li realizziamo invece fuori”
Adriana e la dott.ssa Franco mettono in risalto l’importanza di formare al Reiki coloro che si occupano di salute. Sono state, quindi, addestrate alcune infermiere e altri membri dell’ospedale. “I professionisti, formati al Reiki, ritengono che i loro consulti siano più efficaci“, spiega la dott.ssa Franco, una delle prime professioniste avviate al Reiki presso l’Ospedale Tornú. “Il Reiki mi serve in un modo particolare nel rapporto con i pazienti. Prima, quando arrivavano urlando dal dolore, mi disperavo perché gli analgesici possono alleviare il dolore fisico ma non calmare la sofferenza causata dalla patologia. Non sapevo come aiutarli. Ora faccio 15 minuti di Reiki e il sollievo è completo. Posso dedicarmi alla loro storia clinica, ad una corretta diagnosi e, quindi, ad un trattamento migliore. Nel nostro centro è anche migliorato il clima di lavoro interno. Adesso siamo tutti in grado di offrire sollievo, senza effetti collaterali, con altissima efficienza e, anche, gratuitamente“.
Anche i membri di “Reiki al servicio” ricevono supporto. “Organizzare un team di persone che offrono Reiki in un contesto ospedaliero non significa solo assistere i pazienti“, spiega Adriana Ginatto, “ma anche la cura e il mantenimento di coloro che forniscono il servizio, in modo che siano adeguatamente addestrati e in equilibrio (emotivamente, fisicamente e spiritualmente”.
Del resto il prendersi cura degli altri è intimamente legato al prendersi cura di sè. La Scuola ilReiki lo sa bene tanto che ha predisposto un corso e un percorso proprio su questo tema.
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