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Gli effetti immediati del Reiki sugli operatori sanitari in burnout: uno studio

Nel 2011 la rivista Biological Research For Nursing ha pubblicato l’articolo “Immediate effects of Reiki on heart rate variability, cortisol levels, and body temperature in health care professionals with burnout” riguardante uno studio realizzato in Spagna.

L’obiettivo di questo studio è stato quello di analizzare gli effetti immediati del Reiki sulla variabilità della frequenza cardiaca (HRV), la temperatura corporea, la velocità di flusso salivare e il livello di cortisolo nei professionisti sanitari con la sindrome di Burnout.

Il burnout è una diffusa forma di stress legata all’ambiente di lavoro. Comprende tre dimensioni: esaurimento emotivo, depersonalizzazione e ridotta realizzazione personale. Il Reiki si propone di contribuire a ricostituire e riequilibrare il sistema energetico del corpo, stimolando così il processo di auto-guarigione.

Metodo
La ricerca è stata realizzata utilizzando: controllo dell’effetto placebo, misure ripetute, crossover, in singolo cieco, randomizzato.
Sono state selezionale 21 operatrici sanitarie presso l’Emergency Services Unit dell’Ospedale Universitario di San Cecilio (Granada, Spagna) con diagnosi di burnout.
Le donne sono state invitate a completare due visite al laboratorio con un intervallo di 1 settimana tra i trattamenti Reiki.
Alle partecipanti è stato chiesto di astenersi da farmaci ansiolitici o analgesici per circa 72 ore prima della sessione sperimentale e da caffeina, alcool, cibo ed esercizio fisico nelle 2 ore precedenti la valutazione.
Dopo questa fase preliminare di misurazione le partecipanti sono state assegnate in modo casuale al gruppo che riceveva una sessione di Reiki da un operatore esperto (3° livello Reiki con 15 anni d’esperienza) o un trattamento placebo applicato da un’infermiere senza conoscenza del Reiki (che ha imitato il trattamento Reiki).
Il trattamento Reiki (30 min in totale) consisteva nel mette le mani su varie parti del corpo del partecipante, sopra gli abiti e senza toccare, per circa 5 minuti per ogni posizione, comprese le aree intorno alla testa, agli occhi, alle orecchie e al torace.
Un valutatore “cieco” rispetto al gruppo di assegnazione ha misurato i diversi parametri fisici prima e dopo i trattamenti Reiki.

Risultati
È emerso che il Reiki ha un effetto positivo sul sistema nervoso parasimpatico, induce il rilassamento che ha effetto sul sistema simpatico, diminuzioni della frequenza cardiaca dopo il trattamento, lenta riduzione dell’attività metabolica attraverso un aumento della temperatura corporea. Sembra che il Reiki possa avere un effetto omeostatico nei soggetti con BS (burnout syndrom). Né il flusso salivare né le concentrazioni di cortisolo salivare hanno mostrato differenze significative tra il gruupo Reiki e quello placebo, tuttavia, i livelli di concentrazione di cortisolo hanno mostrato una tendenza a diminuire dopo la sessione di Reiki.
Il punto di forza dello studio era la sua struttura che controllava le aspettative dei partecipanti ignari del trattamento ricevuto (solo il 19% dei partecipanti ha identificato il trattamento ricevuto in ogni sessione correttamente). Inoltre, il design crossover utilizzato ha ridotto la variabilità delle risposte dei soggetti, riducendo la perdita di potenza associata alle piccole dimensioni del campione.
C’erano anche alcune limitazioni da considerare. Innanzitutto, solo un terapeuta esperto. è stato analizzato solo l’effetto immediato del Reiki (non quello a lungo termine), infine  la piccola dimensione del campione potrebbe aver prodotto la difficoltà a trovare un effetto nei livelli di cortisolo.

Lo studio è stato pubblicato anche su PubMed.
Per consultare l’articolo completo, clicca qui.
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