Cerca

Il Reiki aiuta i malati di Parkinson

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa, ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge, principalmente ma non solo, alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell’equilibrio.  Cosa può fare il Reiki per le persone colpite dal Parkinson?
I risultati dello studio “Autonomic nervous system changes during Reiki treatment: a preliminary study” realizzato nel 2004 (Fonte PubMed), sono decisamente ottimisti. Gli obiettivi dello studio erano quelli di indagare l’effetto sul funzionamento del sistema nervoso autonomo di una terapia complementare come il Reiki.

La metodologia

I trattamenti sono stati realizzati in una camera tranquilla all’interno di una clinica ambulatoriale a 45 soggetti sani reclutati da colleghi e collaboratori. I criteri di esclusione erano: storia di diabete, epilessia o altri disturbi neurologici (compresi problemi al sistema nervoso autonomo) e malattie cardiache.
I soggetti sono stati assegnati a caso a tre gruppi (nessun trattamento, solo riposo; trattamento Reiki fatto da un operatore esperto; trattamento placebo realizzato da una persona senza alcuna conoscenza del Reiki e che imitava il trattamento Reiki).
Sono state effettuate misurazioni del sistema nervoso autonomo relative a: frequenza cardiaca, tono vagale, pressione sanguigna, sensibilità baroriflessa, attività respiratoria.
I valori durante e dopo il periodo di trattamento sono stati confrontati con i dati di riferimento.

I risultati

I risultati emersi dallo studio hanno evidenziato che la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna diastolica sono diminuite significativamente nel gruppo Reiki rispetto ad entrambi i gruppi placebo e di controllo. Questo indica che il Reiki ha qualche effetto sul sistema nervoso autonomo. Tuttavia, questo era uno studio pilota con relativamente pochi soggetti ed i cambiamenti erano relativamente piccoli. I risultati giustificano ulteriori studi più estesi per verificare gli effetti biologici del trattamento Reiki.

Un altro recente studio, “Use and perceived effectiveness of complementary therapies in Parkinson’s disease“, pubblicato nel 2019 dalla rivista Parkinsonism and related disorders esplora l’utilizzo e la percezione di efficacia di tutta una serie di terapie non farmacologiche, tra cui anche il Reiki.
Dal sondaggio che ha coinvolto più di 400 pazienti, emerge che il Reiki è ancora poco conosciuto e utilizzato ma i pazienti che lo hanno sperimentato ne percepiscono i benefici (60%) soprattutto per quanto riguarda il tremore.

Intanto la tecnica Reiki è stata inserita nel sito della EPDA European Parkinson’s Desease Association. Ecco cosa dice l’EPDA riguardo a quello che il Reiki può rappresentare per un malato di Parkinson: “Ci sono poche ricerche sui benefici del Reiki per i malati di Parkinson anche se alcuni studi nella popolazione generale hanno dimostrato la tecnica può aiutare dando sollievo dal dolore e migliorando l’umore e la depressione. Pare che il Reiki possa innescare sensazioni di benessere, calma e un senso di controllo – che è di evidente beneficio per la famiglia e gli accompagnatori. L’energia Reiki calma la mente e allevia lo stress armonizzando e bilanciando lo stato emotivo; aiuta a nutrire e guarire il tessuto danneggiato favorendo l’autoguarigione naturale del corpo ed i processi di disintossicazione; nutre l’anima con delicatezza e profondità. Alcuni dei potenziali benefici del Reiki nei malati di Parkinson citati dai Reiki Master sono: canalizzazione dell’energia Reiki alla parte del cervello che regola i livelli di dopamina; miglioramento della funzione della barriera emato-encefalica in modo che i farmaci di Parkinson possano essere consegnato in modo più efficiente al cervello; miglioramento della vitalità e canalizzazione dell’energia negli organi colpiti dai farmaci per il Parkinson. Ogni paziente risponde in modo diverso al trattamento Reiki, ma in genere innesca un rilassamento profondo, migliora la vitalità e può essere una risorsa per combattere i sentimenti di negatività e la depressione. Il Reiki, inoltre, è una tecnica non invasiva e sicura.

Anche altre associazioni citano il Reiki tra le tecniche utili per il malato di Parkinson.
La Fondazione Grigione per il Morbo di Parkinson inserisce il Reiki tra le terapie complementari (parkinson.it), ma anche l’APDA American Parkinson Desease Association, Parkinson’s Resources Organization, The Michel J.Fox Foundation.

Consulta tutti gli Studi sul Reiki e l’utilizzo del Reiki negli ospedali in Italia e nel mondo.

Vuoi sperimentare i benefici del Reiki su di te e su chi ti sta vicino? Frequenta un Corso di Reiki e inizia ad utilizzare questa tecnica semplice e versatile per il benessere tuo e degli altri.

Non puoi frequentare un Corso Reiki?
Ricevi trattamenti da un operatore! È possibile, infatti, ottenere comunque i benefici di cui hai bisogno affidandosi ai trattamenti Reiki in presenza oppure a distanza.

Condividimi su:

Facebook
Twitter
LinkedIn
Email